Un'altra delle mie passioni è la lettura. Dove abitavo prima avevo la fortuna di poter riservare una stanza esclusivamente per i miei libri, e vi assicuro che sono davvero tanti. Adesso sono un po' sacrificati (o meglio, io sono un po' sacrificata! Loro stanno benissimo!).
Qualche giorno fa ho risposto ad una domanda molto bella : perché mi piace leggere? Questa è stata la mia risposta :
"Ricordo ancora il primo libro letto autonomamente, "Peter Pan" di J. M. Barry. Avevo 8 anni e lo ricevetti in dono dalla Befana. Era vecchio, ingiallito, e puzzava pure un po', ma da allora ogni volta che prendo un libro in mano e comincio a sfogliarne le pagine è come se Campanellino e Peter venissero a prendermi per mano per condurmi sull'Isola Che Non C'è, cospargendomi di polvere di fate e ficcandomi in mano una spada per attraversare il Portale Dei Sogni, un bellissimo cancello di ferro battuto con fiori e piante tutte intorno, dal quale parte un bellissimo sentiero dorato che porta verso altri mondi e terre lontane, dove ho modo di incontrare persone stupende, condividerne gioie e dolori, avventure e riflessioni. Attraversando questo Portale ho camminato nella Contea e ho preso una pinta di birra al Puledro Impennato, mi sono scrollata di dosso la polvere della soffitta di Dorian Gray, ho assistito ai delitti e ai misfatti all'abbazia di Shrewsbury, ho giocato insieme a Marley e mi sono inebriata dei profumi dei mercati di Baghdad, ho anche esplorato galassie lontane e camminato per le vie di New York insieme a vampiri e demoni, giostrato travestita da cavaliere e gestito una fornace nell'antica Pompei il giorno in cui esplose la montagna.
Potrei continuare così per ore, ogni volta tornare indietro da quel Portale è sempre più difficile perché dietro ogni curva, al di là di ogni stella, c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire, un nuovo mondo da esplorare, nuovi amici da incontrare, nuove sensazioni da provare.
Per questo mi piace leggere. Per vivere. Per sognare."
Questo è quello che provo ogni volta che prendo in mano un libro.
Adesso vorrei parlarvi di uno di quei libri che mi hanno portato lontano, "La Leggenda di Otori" scritto da Lian Hearn, pseudonimo di Gillian Rubinstein, nota autrice inglese.
La mole del libro potrebbe scoraggiare (ben 906 pagine), ma una volta che si comincia a leggerlo in breve tempo si arriva all'epilogo. La Hearn è riuscita a dotare i personaggi di una complessità davvero profonda, risultano vivi e sfaccettati.
In breve la trilogia è ambientata in un mondo che ricorda molto il Giappone feudale (non è un'opera storica, viene classificata tra il genere fantasy storico e il fantasy orientale), un Giappone antico e magnifico, un mondo fuori dal tempo, dominato da codici d'onore e da rigidi rituali di una tradizione millenaria.
Il protagonista è il giovane Tomasu che improvvisamente viene strappato dalla tranquilla e semplice vita del piccolo villaggio di Mino dalla prepotenza del nobile Iida che ne stermina gli abitanti per la loro appartenenza alla setta degli Occulti (leggi cristiani). Unico sopravvissuto,il giovane viene salvato dal nobile Otori Shigeru che lo vuole adottare e ne cambia il none in Takeo. Da quel momento Takeo potrà compiere il suo cammino che lo porterà ad affrontare problemi quali l'eutanasia, la libertà religiosa, la sete di vendetta e il senso di giustizia. Incontrerà grandi guerrieri e paladine del femminismo, e conoscerà per la prima volta l'amore, un amore puro e profondo, più forte di ogni altro potere di cui si scoprirà dotato.
Quando vi immergerete nella pagine di questo libro vi sembrerà di essere in un'antica sala da tea, sentirete sotto i vostri piedi il suono degli "uguisubari", i famosi pavimenti che cantano come usignoli. Un libro da avere nella propria biblioteca e da divorare. Buona lettura
P. S. In ogni libro ci sono sempre almeno una o due frasi che rimangono incise nell'anima. Queste sono quelle che per me rappresentano maggiormente le sensazioni che mi ha lasciato quest'opera.
- " La morte arriva all'improvviso e la vita è breve ed effimera. Nessuno può cambiare questa realtà né con le preghiere né con gli incantesimi. I bambini ne piangono. Gli uomini e le donne, invece, sopportano." Shigeru.
- " Umili e potenti, eroi e malvagi sono solo pedine sulla scacchiera del destino." quarta di copertina.
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